Ugo Valeri, volto ribelle della Belle Epoque

(pubblicato nel 2013)

copertina ugo valeri Visitare e rivisitare il patrimonio e la cultura del territorio e diffonderne la conoscenza è uno dei compiti istituzionali dell’Amministrazione Civica di Padova.
Da quando la città può disporre di adeguate sale per esposizioni temporanee presso la sede dei Musei Civici agli Eremitani, numerose iniziative sono state attuate con successo seguendo tale linea di lavoro. Riconfermando la vocazione delle sale museali, si è voluta cogliere l’occasione di riproporre una fattiva collaborazione, avviata nel 2006 con la mostra dedicata a Oreste Da Molin, con il Credito Cooperativo Piovese, per realizzare una mostra dedicata a Ugo Valeri, a poco più di un secolo dalla sua scomparsa.
La nostra città mantiene memoria forse in misura maggiore il suo fratello poeta, Diego, ma l’artista, più vecchio di lui di 14 anni e ugualmente originario di Piove di Sacco, formatosi a Bologna, e operoso a Padova, Milano e poi a Venezia nel fervido clima di Ca’ Pesaro, godette ai suoi anni di una notevole ammirazione, anche se non si sentì mai a pieno apprezzato. La sua grandezza è stata riconosciuta più volte, anche in una monografica di non molti anni fa; ora però salutiamo con soddisfazione la più completa mostra sinora dedicatagli.
Il Credito Cooperativo Piovese, grazie al rapporto apertosi anni fa con il Comune di Padova-Musei Civici, ha operato per radunare le opere più importanti dell’artista; il nucleo fondamentale, reperito in ambito collezionistico, ha visto l’aggiunta di altre opere fondamentali provenienti da raccolte pubbliche. Il pittore anche nella nostra città godette di una notevole stima, in un momento di importante fermento culturale che vedeva a Padova le presenze di protagonisti come Boccioni e Laurenti.
Il lavoro svolto dai principali esperti della materia ha consentito la più completa ricostruzione mai sinora operata della fisionomia del maestro piovese, raccogliendo un’imponente quantità di dipinti e disegni che ne ricostruiscono puntualmente il percorso artistico. Si pone l’accento su di un interprete della Belle Èpoque, rappresentata attraverso un’osservazione della realtà trasfigurata da un’acuta critica.
Ringraziando quanti hanno lavorato per la buona riuscita dell’iniziativa, esprimiamo la nostra più viva soddisfazione per il rapporto di collaborazione che prosegue. Esso ha permesso, ancora una volta, di cogliere un significativo risultato grazie alla valorizzazione di una personalità che costituisce un punto di riferimento importante per documentare aspetti della vita e della civiltà di Padova e del suo territorio.

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