29/04/2024
La sostenibilità, tra teoria e pratica

“La sostenibilità in pratica” è stato il tema della quarta edizione della Spring School delle Giovani Socie e dei Giovani Soci del Credito Cooperativo Italiano, che si è svolta a Padova dal 4 al 7 aprile. La Spring School , organizzata annualmente da Federcasse, è un vero e proprio “campus” in cui i ragazzi e le ragazze hanno l’occasione di dialogare e confrontarsi con docenti ed esperti, di ascoltare testimonianze, ma anche di mettersi in gioco attraverso attività pratiche di cooperazione e di servizio. Una scuola dove conoscere a pieno la “differenza” delle Banche di Credito Cooperativo.

Per tradurre quindi in pratica il tema della sostenibilità, in questa edizione, si è discusso di sviluppi normativi, strategici e organizzativi e del ruolo delle BCC nel promuovere la transizione verso la sostenibilità economica, sociale e ambientale delle comunità e dei territori nei quali operano e degli spazi di azione possibili per i Gruppi Giovani Soci e Socie.

“Nella serata del giovedì, - racconta Claudia Redi, giovane collaboratrice di BCC Veneta, che ha partecipato all’evento- siamo stati divisi in gruppi di lavoro e assieme abbiamo risposto alle domande del questionario online del The SDGame, che ha testato le nostre conoscenze in ambito di sviluppo sostenibile. Oltre a essere stato un momento per “rompere il ghiaccio” e conoscerci, è stata l'occasione per dare uno sguardo agli Statuti delle nostre Banche e ribadire come esse siano per loro natura sostenibili (l'art 2 dello Statuto)”.

“Nella mattinata del venerdì abbiamo ascoltato gli interventi di alcuni relatori. Sergio Gatti ha parlato di Padova e della sua importanza in ambito culturale (l'Orto Botanico per la medicina, la Cappella degli Scrovegni e Giotto per Urbs Picta, il Palazzo della Ragione), e del contesto in cui sono nate le prime Casse Rurali ad opera di Leone Wollemborg. Io vivo in provincia di Padova e devo dire che l'aver sentito descrivere la mia città come un luogo così importante per la nascita del Credito Cooperativo davanti ad altri 70 giovani provenienti da tutta Italia, mi ha fatto riflettere su quanto spesso diamo per scontate le ricchezze e peculiarità del territorio in cui siamo inseriti e quanto invece sarebbe importante valorizzarle. È stato poi evidenziato come i quattro principi della sostenibilità della prima Cassa rurale siano ancora gli stessi che oggi disciplinano le BCC”.

A Giovanni Betti, poi, il compito di illustrare in breve le principali normative europee in tema ESG; mentre Lorenzo Kasperkovitz ha messo in luce cosa il gruppo Cassa Centrale stia facendo in tema di sostenibilità. Giulia Fornaciari ha portato l'esperienza ESG di Emil Banca, dove è già presente un ufficio dedicato alla sostenibilità. Infine Ferdinando Azzariti si è soffermato sul concetto di permacrisi, che è diventato sempre più rilevante a seguito delle emergenze globali che abbiamo vissuto e stiamo vivendo (pandemia, guerra, cambiamento climatico e inflazione), concludendo il proprio intervento con due frasi che volevano essere una sfida e uno spunto di riflessione per i giovani Soci nell'affrontare queste emergenze: “Sognare è fare e non siate persone di successo, ma di valore”.

“Nel pomeriggio, forse il momento più interessante, ovvero il BCC Bridge. Anche qui siamo stati divisi in gruppi, dove ciascuno di noi doveva analizzare che cosa il Credito Cooperativo stia facendo e possa fare di più in un determinato ambito. Il mio gruppo aveva come obiettivo la valutazione dell’Impronta cooperativa. È stata un'importantissima occasione di confronto tra generazioni che molto spesso non hanno modo e volontà di dialogare tra di loro”.

 “Nella mattinata del terzo giorno, ci siamo "sporcati le mani", pulendo le strade di Padova assieme all'Associazione Retake. Da questa esperienza porto a casa due convinzioni: la prima è che purtroppo la nostra città ha davvero tanto bisogno di pulizia, ma forse ancora prima di educare i propri cittadini a tenerla pulita. La seconda sono le parole del volontario Claudio: “Ci si può lamentare se le cose non vanno oppure si possono cambiare le cose, rimboccandosi le maniche insieme”.

“Nel resto della mattinata abbiamo ascoltato alcuni interventi, Paolo Gubitta, docente universitario, ha parlato dei nuovi requisiti di sostenibilità per le imprese, “impatto, purpose, benefit”, oltre alle consuete “mission, vision e value”, e del modo di fare impresa seguendo questi principi (la cosiddetta ‘impresa della sostenibilità’)”.

Sono poi seguite le testimonianze di tre aziende del nostro territorio: S.E.S.A, che converte i rifiuti urbani in nuove risorse, come energia, acqua, biometano; Cereal Docks che opera nella trasformazione agro-alimentare, per la produzione di ingredienti come farine e oli; Trash, una start up avviata da studenti universitari, che hanno progettato un bidone "intelligente" in grado di fare da sè la raccolta differenziata; il target d'uso sono, più che i privati, aeroporti, aziende e stazioni. È un progetto che ha vinto la scorsa edizione di BCC Innovation Festival.

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