18/04/2024
Qui, il vero motore adesso è il turismo

Anche dopo la forzata interruzione causata dal Covid, il turismo sul Lago di Garda si conferma uno dei poli più rilevanti, non soltanto nel contesto italiano ma anche europeo. Continua l’attrazione soprattutto nei confronti degli ospiti stranieri. Un’economia sempre più vivace, in continua crescita.

Si racconta che Wala, abate del potente monastero piacentino di San Colombano di Bobbio, non avesse dubbi: “Garda deputavit ad oleuom” (Il Garda votato all’olio). Era l’835 e la vocazione di questa terra già chiara, definita: doveva essere luogo privilegiato della coltivazione dell’olivo; d’altra parte non poteva essere diversamente, perché già allora le caratteristiche a rilievo della riviera gardesana e soprattutto il clima, che anche negli inverni più rigidi raramente andava sotto lo zero, dettavano la destinazione d’uso del territorio. Perciò, storici cenobi benedettini, fin dall’inizio della loro esistenza, cercarono di mettere le mani su vasti possedimenti in riva al lago e nei dintorni; non si pensi, come saremo portati a farlo oggi, che si trattasse di un’attenzione di carattere gastronomico: l’olio per i consacrati del tempo era elemento indispensabile alla vita e alla prassi liturgico sacramentale. Il prezioso prodotto serviva per gli olii sacri da destinare agli infermi, ai catecumeni, ai cresimandi, ma era altrettanto indispensabile per quelle perenni lampade che nelle chiese dovevano rimanere accese notte e giorno. 

Da allora, più di un migliaio di anni or sono, ovviamente è quasi tutto cambiato. Attualmente l’economia delle comunità che gravitano attorno al lago di Garda dipende in gran parte dal turismo e da attività ad esso correlate. Ormai alberghi, ristoranti, campeggi case d’affitto e residences, per non parlare di negozi e supermercati, caratterizzano fortemente il paesaggio gardesano, mentre nel basso lago sono sorti parchi divertimento con centinaia di addetti.

A partire dagli ultimi anni Sessanta le attività tradizionali – la pesca e l’agricoltura soprattutto – hanno visto allontanarsi molti dei loro addetti, attirati dalle indubbiamente migliori condizioni di vita offerte dall’industria turistica.

Dopo un periodo di profonde trasformazioni, ora anche quello che resta delle attività tradizionali trae vantaggi dal turismo: infatti sia la pesca sia l’agricoltura hanno constatato recentemente il sollevarsi delle loro sorti per l’innesto del business turistico. La stessa pesca, che rispetto ad un tempo ha visto molto ridimensionato il numero degli addetti – ora poco più di un centinaio su tutte due le sponde del lago – è risorta a nuova vita grazie al collegamento attuato negli ultimi tempi con la ristorazione.

Il secondario è rappresentato soprattutto dalle due cartiere; non mancano numerose imprese edili, che soddisfano la fame di case di molti che anelano a venire a crearsi un “nido” sulle placide rive benacensi. Chi fa da padrone, in definitiva, è il terziario.

È già iniziata infatti  la stagione turistica 2024 per il Lago di Garda e gli auspici degli albergatori sono molto buoni, anche alla luce dei dati con cui si è chiuso il 2023. Il territorio gardesano è al secondo posto tra tutte le destinazioni del Veneto per numero di presenze e per gradimento, in particolare da parte della clientela straniera.

Per la prima volta, insieme alla città di Verona, il numero delle presenze annue ha superato i 18 milioni, di cui circa 14 milioni solo sul Lago di Garda Veneto. L'incremento, rispetto al 2019, è stato di quasi il 7% sugli arrivi e del 5,5% sulle presenze.

Le statistiche regionali mostrano una buona risposta all’impatto del Covid-19, con una ripresa che è stata la migliore fra tutte le destinazioni regionali. Il Garda si mantiene la seconda meta turistica del Veneto per presenze e la prima destinazione lacuale in Italia, oltre ad essere quella con la stagionalità più lunga.

Per quanto riguarda la parte qualitativa del dato, si mantiene stabile il numero di presenze in rapporto agli arrivi, con un’alta percentuale di turisti stranieri che pernottano per più giorni rispetto ad altre zone. La destinazione è preferita nettamente dagli ospiti esteri, che rappresentano più dell’80% del totale delle presenze, con un +7% nel 2023 rispetto all’anno precedente, per un totale di 11 milioni di stranieri. Il mercato interno è invece assestato attorno ai 2 milioni di italiani in un anno, a riprova che il Benaco veronese è attrattivo anche per gli italiani, seppur per periodi di pernottamento meno lunghi.

Relax- Mobile
 
Relax- Mobile