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27/09/2023
LA SUSSIDIARIETA’ ANCORA POSSIBILE
BANCA E SOCIETA’ Il confronto organizzato dall’Istituto superiore di Scienze religiose di Padova

Il punto di partenza era molto chiaro: da oltre un secolo, il Veneto è terra di sussidiarietà. Un patrimonio accumulato nel tempo, attraverso l’impegno di porzioni di società civile, che hanno dato risposte virtuose a bisogni collettivi, spesso intrepretando con le opere una delle intuizioni più significative e feconde della Dottrina sociale della Chiesa. Che cosa resta oggi di tutto ciò? Soprattutto quale futuro è ancora possibile per la sussidiarietà?

Di questo si è discusso in una tavola rotonda, organizzata dall’Issr di Padova, con il sostegno di BCC Patavina.

Il punto di partenza del confronto, al quale hanno partecipato Giovanni Silvano (Università di Padova), “L’albero della sussidiarietà. Le radici e i frutti: una lettura storica”, Tiziano Vecchiato, Presidente della Fondazione Zancan, “Non profit e volontariato, quotidiano locale. Una regione e il terzo settore, oggi”, e il giurista Giovanni Comazzetto, “Non rimane che l’autonomia? I cambiamenti, le novità, le incognite”, è stata la definizione di sussidiarietà contenuta nell’autorevole dizionario Treccani. “Per sussidiarietà – si legge – si intende in generale, il fatto, la caratteristica, la situazione di essere sussidiario, di svolgere funzione di complemento, d’integrazione. In particolare, nel linguaggio politico, principio di sussidiarietà e il concetto per cui un’autorità centrale avrebbe una funzione essenzialmente sussidiaria, essendo ad essa attribuiti quei soli compiti che le autorità locali non siano in grado di svolgere da sé. Con interpretazione più recente, con riferimento alla Comunità europea il principio secondo il quale dovrebbe essere riservata alla Comunità, come organismo centrale, l’esecuzione di quei compiti che, per le loro dimensioni, per l’importanza degli effetti, o per l’efficacia a livello di attuazione, possono essere realizzati in modo più soddisfacente dalle istituzioni comunitarie che non dai singoli stati membri”.

Una definizione che va contro consolidate acquisizioni e luoghi comuni, secondo i quali la sussidiarietà è l’intervento del “privato sociale” là dove il pubblico, lo Stato non può arrivare o intervenire.

Partendo da questo, si è sviluppato un costruttivo dibattito, al quale ogni relatore ha contributo con le proprie specificità.

Tra questi anche il Presidente di BCC Patavina, Leonardo Toson, che oltre al saluto della Banca, partner dell’Issr, ha portato l’esperienza di un soggetto come l’ex Cassa rurale, frutto proprio della particolare stagione di sussidiarietà di cui fu protagonista il mondo cattolico alla fine dell’Ottocento.

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