In Italia c’è un’area vasta quanto i territori di Lombardia, Veneto e Piemonte, messi assieme, totalmente sprovvista di Sportelli bancari. Per milioni di cittadini – si pensi agli anziani – significa dover sopportare pesanti disagi per accedere a servizi necessari alla loro vita quotidiana. E negli ultimi anni il problema si è perfino aggravato, senza che il ricorso sempre più spinto al digitale riuscisse a tamponare le falle apertesi nel frattempo.
Una situazione che appare generalizzata, se si escludono rare eccezioni, come quella del Credito Cooperativo, che mantiene fede alla propria vocazione di capillare presenza nel territorio. BCC Veneta si muove in questa direzione: dopo la recente apertura della Filiale di Peschiera, a breve aprirà un nuovo Sportello a Rosà, nel Vicentino.
Nel primo trimestre 2024, dunque, è cresciuto il numero dei Comuni desertificati dal punto di vista bancario e quello delle persone e delle imprese che non possono più contare su uno Sportello nel Comune di residenza o dove c’è la sede. Si rafforza solo il Private banking, ma le nuove aperture sono state ricavate all’interno di Filiali già esistenti.
La desertificazione bancaria quindi non rallenta. Nei primi tre mesi dell’anno altri 7 Comuni italiani hanno visto chiudere l’ultima Filiale bancaria attiva sul loro territorio. Si vanno ad aggiungere ai 3.282 abbandonati negli scorsi anni, pari al 41,5% del totale, con una forte accelerazione a partire dal 2015. Un quarto del territorio nazionale, con una superficie complessiva pari a quella di Lombardia, Veneto e Piemonte, è rimasto privo di Sportelli. È quanto emerge dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba di First Cisl, che elabora i dati resi disponibili al 31 marzo 2024 da Banca d’Italia e Istat.
Aumenta anche il numero delle persone che ha perso o rischia di perdere l’accesso ai servizi bancari: oltre 10 milioni e 400mila italiani vivono in Comuni totalmente “desertificati” (4 milioni e 392mila, + 0,4% rispetto alla fine del 2023) e in via di desertificazione, quelli con un solo Sportello (6 milioni e 60mila, + 0,5%). Nell’arco di un anno, da marzo 2023, l’aumento è stato di circa 500mila persone. Risulta in crescita, inoltre, la quota delle imprese che hanno la propria sede in località desertificate: sono 265.635, 1.123 in più rispetto a dicembre.
Dalla fine del 2023 è diminuito anche il numero degli Sportelli. La tenuta che si registra a livello statistico è infatti solo apparente; sui dati aggregati del primo trimestre incidono 101 aperture operate, in modo pressoché uniforme sul territorio nazionale, con l’eccezione di alcune zone del Sud, come Banca Private Cesare Ponti, ma si tratta in realtà di strutture ricavate all’interno di filiali già esistenti del Gruppo Bper e che sono dedicate al Private banking.
Al netto di queste aperture si registra invece un calo di 97 Sportelli, superiore a quello dello stesso periodo del 2023 (- 72). Emerge dunque la tendenza del sistema bancario italiano ad accentuare la spinta al private banking.
L’andamento nelle Regioni
Confrontando i numeri con quelli dell’ultimo trimestre del 2023 si delinea un andamento non omogeneo tra le diverse aree del Paese; le Regioni più colpite sono Friuli-Venezia Giulia e Toscana (- 0,7%), Lazio, Umbria e Veneto (- 0,6%), Sicilia (- 0,4%), Sardegna e Piemonte (- 0,2%). Per comprendere la reale portata del fenomeno i dati vanno letti in parallelo a quelli sulla diffusione dell’internet banking, ancora modesta: in Italia lo utilizza solo il 51,5% degli utenti, contro una media Ue del 63,9%. Da ciò si evince che la desertificazione bancaria rappresenta un acceleratore dell’esclusione sociale, soprattutto per le fasce anziane della popolazione, penalizzate dal minor livello di competenze digitali (tra i 65 e i 74 anni solo il 26% utilizza l’internet banking).
La mappa delle Province
L’Osservatorio elabora anche un indicatore (Ipd, Indicatore di desertificazione provinciale) che assegna ad ogni Provincia italiana un punteggio sulla base della percentuale, calcolata sui rispettivi totali, del numero di Comuni senza o con uno Sportello, della popolazione residente, delle imprese con sede legale in tali Comuni e della relativa superficie. La graduatoria che emerge vede a fine 2023 tra le Province meno desertificate quelle di Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Grosseto, Ragusa, Ravenna, Reggio Emilia e Pisa. Le grandi città si collocano in posizioni più arretrate: Milano è al 24° posto, Roma al 40°, Napoli al 50°. Sugli ultimi gradini della classifica troviamo Vibo Valentia e Isernia.